New Releases by Uri Orlev

Poutavý příběh pro děti od 8 let od držitele Ceny Hanse Christiana Andersena Co byste si přáli zažít ze všeho nejvíc? Hrdina naší knížky vždycky snil o tom stát se lvem a jeho nejlepší kamarád měl stejný sen. Často si o lvech povídali a v jednom kuse si na ně hráli. Vymýšleli, jak se spolu domluví, pokud se někdo z nich jednou lvem stane. Když k tomu ale skutečně dojde a náš hrdina se doopravdy promění ve lva, vyrojí se spousta nečekaných potíží: místo mluvení svede jen řvát a neohrabanou tlapou si nezvládne ani otevřít dveře. Jak svoji proměnu vysvětlí mámě, která už není nejmladší? A nejhorší ze všeho je, že jeho nejlepší kamarád, se kterým spřádal sny o lvech, už nerozumí lví řeči, kterou kdysi společně vymysleli. Uri Orlev vydal více než třicet knih pro čtenáře různého věku. Jeho romány byly přeloženy do mnoha jazyků a získaly řadu ocenění v Izraeli i v zahraničí. Je prvním izraelským spisovatelem, který získal mezinárodní Cenu H. Ch. Andersena (v roce 1996). Česky vyšly jeho knihy: Ostrov v Ptačí ulici (2013), Běž, chlapče, běž (2014) a Domů ze slunečných stepí (2017). Humoristická knížka Je těžké být lvem je určena čtenářům od osmi let.

Une petite grand-mère inconnue arrive un soir au village. Pour tout bagage, elle a des aiguilles à tricoter. Toutes les portes se referment sur son nez, alors elle se tricote un monde : des pantoufles pour ses pieds las, un tapis, une bouilloire, un toit, un petit-fils, une petite-fille, tous deux délurés... Oui, mais le village va-t-il accepter ces enfants si différents ?

Non bisogna lasciarsi ingannare da quella che sembra una fiaba, se emana tanta luce e tanta ombra. La bestia del bambino che racconta non è solo la sua personale paura, ma il riflesso di una tensione che, nella terra d''Israele, continua a farsi sentire, nonostante i tanti tentativi di pace. Lì uomini e donne, padri e madri, possono venir chiamati in ogni momento a combattere, e così molti di essi improvvisamente scompaiono. Ed è proprio perché i bambini di Israele – come quelli di tanti altri paesi in conflitto – possano riuscire ad ammaestrare la loro Bestia d''ombra fino a farsela amica, che Orlev ha scritto questa favola apparente, ricordando che l''ombra ha origine tra le stelle. «Orlev ci mostra come i bambini possano sopravvivere senza amarezza in tempi duri e terribili». Premio H.C. Andersen, la giuria «I libri si possono paragonare ai bambini, anche loro si allontanano da te per prendere la propria strada. E come loro – sebbene in modo diverso – possono sorprenderti». Uri Orlev «Raccontare la Shoah guardandola con gli occhi di un bambino. Con innocenza, sincerità, persino con humour. È quello che fa Uri Orlev, scrittore sopravvissuto al lager, nei suoi bellissimi libri per ragazzi». Il Messaggero «La sua migliore qualità è un senso di umanità in condizioni disumane... La forza, in altre parole, non coincide con la durezza». The Guardian

Una fuga senza fine e senza la nozione di un fine chiaro, certo, riposante. Solo per salvarsi la vita a tratti, per prendere respiro. Un bambino di otto anni, fuggito dal ghetto di Varsavia – dove ha visto sua madre sparire in un attimo come per una malefica magia – passa da un gruppo di ragazzi alla macchia, a case di contadini protettivi o malvagi e delatori, a soldati tedeschi spietati o umani; dorme sugli alberi, nelle tombe e, a forza di nasconderlo, arriva a dimenticare di essere ebreo. «Ti ordino di sopravvivere» gli aveva detto il padre prima di venire ucciso. E, per avere la forza di seguire quell''ordine, il ragazzo è costretto a cancellare il ricordo del suo passato, della madre e del paese della sua infanzia, come i continui addii del presente. Dimenticando, Yoram concentra tutta la sua energia nel momento in cui vive, povero, affamato, senza protezione, a un certo punto perfino senza un braccio, che il chirurgo si è rifiutato di curare, riconoscendolo ebreo. Ma la corsa prosegue, e ‘il bambino biondo senza un braccio’ rimane in mente come un’inesausta sfida alla morte. In Israele, dove oggi vive e insegna, Yoram Friedman ha raccontato la sua storia – perché questa è una storia vera – che Uri Orlev ha ascoltato dalla sua voce e scritto con commozione e intensa partecipazione. «Orlev ci mostra come i bambini possano sopravvivere senza amarezza in tempi duri e terribili». Premio H.C. Andersen, la giuria «I libri si possono paragonare ai bambini, anche loro si allontanano da te per prendere la propria strada. E come loro – sebbene in modo diverso – possono sorprenderti». Uri Orlev «Raccontare la Shoa guardandola con gli occhi di un bambino. Con innocenza, sincerità, persino con humour. È quello che fa Uri Orlev, scrittore sopravvissuto al lager, nei suoi bellissimi libri per ragazzi». Il Messaggero «La sua migliore qualità è un senso di umanità in condizioni disumane... La forza, in altre parole, non coincide con la durezza». The Guardian

L’autobiografia di Uri Orlev, il più grande scrittore israeliano per ragazzi, autore dell’Isola in via degli uccelli. Questa è la storia di come un ragazzo ebreo attraversa l’Olocausto e diventa scrittore. Ma non è un racconto di disperazione, malgrado le atrocità e le tante morti di cui l’autore purtroppo da piccolo è stato testimone, né di sentimentalismi. Orlev ha vissuto esattamente come un bambino qualsiasi, con il coraggio e la straordinaria forza vitale dell’infanzia, come il protagonista di un’avventura, eroe invincibile di un racconto.

Varsovia, Segunda Guerra Mundial, asedio nazi sobre los judíos polacos... En esta novela la historia nos habla de injusticias, de sufrimientos, de marginados y perseguidos. Sin embargo, a través de los ojos del joven Yúrek se abre una puerta a la solidaridad, a la amistad, a la esperanza de un futuro de paz donde ya no existan vencedores ni vencidos.

Srulik est juif polonais, il a huit ans en 1941. Il partage avec sa famille et de nombreux autres Juifs une existence misérable dans le ghetto de Varsovie. Un jour, Srulik fuit et parvient à gagner la campagne. Mais il se retrouve seul, sans cesse menacé par les soldats allemands et le racisme envers les Juifs. Pour passer inaperçu, Srulik apprend à se taire... mais peut-on oublier son propre nom ? Srulik décida de passer la nuit dans un arbre. Il grimpa à un chêne, choisit un endroit confortable entre de grosses branches, mais il fut incapable de dormir. Retrouverait-il les autres ? Sinon, qu''allait-il devenir seul dans la forêt ?".

Questa è la storia di Eliusha, cinque anni, che all''inizio della Seconda guerra mondiale si trasferisce con la sua famiglia dalla cittadina in cui vive nell''Unione Sovietica in una zona desolata del Kazakistan. Mentre suo padre raggiunge l''esercito russo per combattere contro i nazisti, Eliusha e la sua famiglia devono affrontare la nuova vita in un villaggio sperduto, dove gli abitanti hanno abitudini completamente diverse dalle loro. Gli inizi sono duri, ma Eliusha lentamente conquista l''amicizia dei coetanei. Quando finisce la guerra, la madre decide di intraprendere un lungo e pericoloso viaggio, e di trasferirsi in Israele, la terra che molti chiamano ''casa''. Così il piccolo è catapultato nella vita di uno dei primi kibbutz, simbolo della nascita dello Stato di Israele. Ispirato a una vicenda vera come Corri ragazzo, corri, il nuovo romanzo di Uri Orlev è un''avventura densa di emozioni, ma anche una fonte preziosa per conoscere la Storia più recente e l''impatto che ogni guerra produce sulla vita di adulti e bambini innocenti.

Depuis son arrivée en terre d''Israël en septembre 1945, Jerzy Henryk Orlowski a conservé précieusement pendant plus de soixante ans un petit carnet de poche à couverture rouge sur lequel, à 13 ans, il avait recopié quinze poèmes écrits au camp de Bergen-Belsen où il fut déporté avec sa tante et son jeune frère au cours de l''année 1944. Quinze poèmes qui témoignent de cette vitalité opiniâtre de l''enfant confronté à la barbarie, et de la place unique de la poésie dans le dialogue secret qu''il entretient avec lui-même. Devenu Uri Orlev, auteur de livres pour la jeunesse traduits dans le monde entier, il a souhaité rendre publics ces balbutiements d''écrivain, par une sorte de fidélité absolue à l''enfant qu''il était et à son destin, dédiant ainsi toute son oeuvre littéraire d''adulte à cette génération d''enfants qui connurent la Shoah, à ceux qui y périrent.

1941- 1944 Ein Dorf in der Steppe von Kasachstan wird zum Zufluchtsort und Kindheitsparadies für den jüdischen Jungen Eljuscha. Ein anrührendes Buch, mit leichter Hand und viel Gefühl aus der Perspektive des Kindes erzählt, mit dem Uri Orlev Eljuscha und seiner wunderbaren Mutter ein Denkmal setzt. Sommer 1941 in der Ukraine: Für Eljuscha beginnt der Krieg wie ein Familienausflug. Doch in Kiew meldet sich der Vater zur Roten Armee und Eljuscha findet sich nach einer abenteuerlichen Zugfahrt in Kasachstan wieder. Eine völlig fremde Welt, wo man mit Kuhfladen heizt, das Wasser aus dem Fluss holt, wo es nur Tauschhandel gibt und keine Schule. Eljuscha, noch ein Kind, ist jetzt ''der Mann im Haus'' und kümmert sich um seine Familie, lernt Hasen jagen und Fische fangen und freundet sich mit den moslemischen Jungen an - für ihn wird es ein Königreich. Seine Mutter Esther tut alles, um ihre Kinder durchzubringen, sie spielt bei Dorffesten Balalaika und legt den Nachbarn die Karten. Bei Kriegsende kennt Esther nur ein Ziel - Palästina. Für Eljuscha bedeutet das Abschied - und das Gefühl, dass etwas ganz Neues beginnt. Die Presse über ''Lauf, Junge, lauf'': ''Ein meisterhaftes Werk! '' Münchner Merkur ''Orlev erzählt mit seinen Worten aus der Sicht des Kindes die authentischen Erlebnisse, ohne Pathos und starke Effekte - und gerade dadurch besonders ergreifend, glaubwürdig und bewegend.'' Main-Echo Zitate (200 Zeichen) ''Du musst mir schwören, dass du nicht mehr an so gefährliche Orte gehst'', sagte Mutter. Ich schwor es. Schwören war nicht schwer, aber den Schwur zu halten, war etwas ganz anderes. Die Neugier war stärker als ich.'' Uri Orlev, geb. 1931 in Warschau, lebt seit 1945 in Israel, heute in Jerusalem. Seine Kinder- und Jugendbücher wurden in mehr als 25 Sprachen übersetzt und vielfach ausgezeichnet. Für sein Lebenswerk wurde er mit dem Hans-Christian-Andersen-Preis geehrt.

1942: il Ghetto di Varsavia attraverso gli occhi di un bambino. Un''insolita storia di sogni, paure, giochi e poesia. «L''Olocausto è la mia infanzia e c''erano molte cose belle e divertenti allora, che non si possono avere se si cresce invece in tempo di pace. [...] Volevo scrivere di un bambino nel ghetto che diventa una sorta di Robinson Crusoe in una città vuota: per sopravvivere prende dalle altre case ciò che gli serve come Robinson prendeva dai relitti di altre navi sospinte sulla spiaggia dalle onde». Uri Orlev

Michael’s grandfather has a secret—a secret that’s almost too strange to share . . . When Michael moves to Israel, he leaves loneliness behind and steps into the light of his grandfather’s magic. Like a sorcerer’s apprentice, Michael learns how to blur the lines between dreams and reality when his grandfather hands down the most precious of gifts—a gift that allows Michael passage into his grandfather’s dreams. Written with a quiet simplicity that wins the reader over at once Uri Orlev writes in a style so sure and yet so unassuming that it is certain to linger in reader’s minds long after turning the last page.

Juan is 4 years old, but he has trouble giving up his favorite pacifier. When his uncle comes to visit, he surprises his family.

Miguelito recibió el mejor regalo de cumpleaños: una camiseta con el dibujo de un león. El esta muy emocionado, hasta que descubre que el león se ha despertado y que tiene su propio carácter.

Der 8-jährige Srulik verliert bei der Flucht aus dem Warschauer Ghetto seine Eltern und muss sich während der letzten Kriegsjahre allein durchschlagen. Zunächst hält er sich mit einer Gruppe jüdischer Jugendlicher in den Wäldern versteckt. Ab 12.

Esta história se passa em Jerusalém, em 1973, quando irrompe a guerra entre árabes e israelenses. Ela narra a vida de um menino judeu que perde o pai nos campos de batalha. Todos os medos do garoto se materializam na figura de um monstro, que aparece sempre à noite, quando as luzes se apagam. Procurando superar seus traumas, o menino decide domesticar seu medo. Para tanto, mantém o monstro da escuridão preso num tubinho de plástico, que carrega para todos os lugares a que vai. A amizade que surgirá entre o garoto e o monstro imaginário será fundamental para que o menino vença seus medos e amadureça.

Run, Boy, Run is the extraordinary account of one boy''s survival of the Holocaust. Srulik is only eight years old when he finds himself all alone in the Warsaw ghetto. He escapes into the countryside where he spends the ensuing years hiding in the forest, dependent on the sympathies and generosity of the poor farmers in the surrounding area. Despite the seemingly insurmountable odds, several chases, captures, attempted executions, and even the loss of his arm, Srulik miraculously survives.

During World War II a Jewish boy is left on his own for months in a ruined house in the Warsaw Ghetto, where he must learn all the tricks of survival under constantly life-threatening conditions.

Michael a quitté les Etats-Unis avec ses parents pour venir vivre en Israël. Enfant solitaire et sensible, il y fait la connaissance de son grand-père, un personnage hors du commun qui possède un don fabuleux : il répare non seulement les objets, mais aussi les rêves ! En pénétrant dans leurs songes, il rend les gens plus heureux. Mais un jour, Michael fait un rêve qui dit la mort de son grand-père. Que va devenir la clé des songes ? La magnifique histoire d''une transmission, par un grand écrivain. Une écriture pleine de poésie et d''émotion qui aborde l''univers mystérieux du rêve et le thème de la mort.